Una personalità letteraria che si definisce a taglio di diamante, sfaccettata, punte di lancio in tutte le direzioni: irraggia, raggiunge, ferisce occhio e cuore. Poesia, prosa, racconti; romanzo, teatro, recensioni, saggi. Tempo breve. In pochi anni, tanti libri e interventi pubblicati, cartacei, virtuali, e-book. Di corsa. Di getto. Senza sostare. Vive e va, con la sua verità, intensamente. L’abbiamo già detto. Dalla sorgente che è in lei stessa, il suo segno scrittorio, propulsore di energia, fluisce sul campo come un fiume, a più passaggi obbligati. Trascina. Sconvolgente fra rocce, la voce chiara o oscura, ma categorica. Una rappresentazione del suo carattere deciso. L’acqua pura, o inquinata, è strumento del vivere sociale contemporaneo: acqua- natura che esprime nell’andare, comunque sia, un desiderio di visibilità. Oggettivo il bene e il male lungo la direzione del percorso. Il gioco astuto. Sostenuto da una vena ironica che mette in discussione il dramma del caso e il fastidio di ciò che è noia quotidiana. La fiducia nella libertà di movimento sta nel gesto inventivo, di scarto improvviso, di poesia. Vita veloce che passa nello spirito eterno del mondo. Ubbidiente l’acqua non oltrepassa il letto che disegna, il mare non invade oltre la spiaggia.
Razionale e criptica, la scrittura poetica di F.D.P. esprime l’amore della lingua, un piacere puro, figura ginnasta del fluido pensiero. E pretende la sua parte di presenzialismo. Anche per quanto riguarda la prosa. Così la scrittrice si rivolge a chi la voglia accogliere, chiede l’ ‘interlocutore’, il complice della sua immaginazione, un lettore estratto fra i tanti possibili. (Se i libri non servono solo a chi li scrive). Lei offre una parola ricca, setacciata per desiderio del bello. E il pensiero armato di Atena, impregnato del caos che ci circonda.
Eppure, nella calma – pioggia sottile ad aghi contro il verde, fuor di finestra – si pone anche semplicemente come anima di pianta, protettrice, ombrellifera, imbevuta dell’antica sostanza moderna di Roma. Immobile e mutevole. La lingua che sorge in poesia è infine contenuto di forma e indeterminatezza. Questa è la chiave di lettura per l’accesso all’e-book – a chi lo voglia sfogliare: troverà un solo aspetto della ‘facies’ scrittoria di F.D.P., il libro dell’ultim’ora, appena sfornato, inviato in dono agli amici. Un libro di racconti brevi, metodo diretto, senza frangia, senza sottintesi o raggiri, ma con tutto l’occorrente, ‘suspense’, finale interessante: un campionario di tutti i racconti possibili.
Un gioiellino, con le illustrazioni pertinenti di Roberto Di Costanzo, che inneggiano a forze misteriose della macchina del mondo, la radice motrice di tutte le ‘rose’.
Vi muovono gli esseri viventi guerra e pace, e l’allegria del tempo godibile, misura mondana del vero.