Devo ammettere che questo libro mirabilmente orchestrato accende emozioni e commozioni. Ha la forza e la rivelazione del probabile ma imprevedibile. Di ogni racconto si attende con ansia la fine, l’epilogo che giunge fulmineo e fulminante, sorprendente. L’esistenza si gioca in realtà ( basterebbe rifletterci se si fosse dotati di perspicacia)sul piano dell’assoluta precarietà. La nostra progettualità personale di vita, organizzata spesso con cura meticolosa, per un quid dell’imponderabile deraglia e assume un aspetto a volte drammatico o addirittura mostruoso da noi non più controllabile. Siamo veramente sospesi sull’orlo di un baratro, che ci può inghiottire da un momento all’altro.