Ho letto di corsa il tuo fascicolo di racconti, ma ti posso fare i miei complimenti.
Obiettivamente sei, nella scrittura, un fiume in corsa, come avevo capito subito quando t’incontrai. Non ti fermi. Leggera e veloce vai senza remore. Serena e furtiva. E con naturalezza. Forte del tuo senso dell’umorismo e della capacità d’informare fotogrammi di fuga in unità discorsive. Come al cinema. Tutto fluisce facile e trasporta al cuore la sostanza del reale in sangue, con lena, in vena di gioia nell’andare. E sempre di sorpresa, e pronta a sorprendersi a ogni incontro, la corrente coglie questo o quello in nutrimento del cammino, con il candore e con la meraviglia di chi reputa che niente è dato per scontato. Neppure la soluzione finale, che lascia aperto l’enigma.
Un atteggiamento, il tuo, di pregio grande per chi si dedica alla narrativa. Bisogna forse soltanto concentrarsi sulla scelta del taglio di narrazione, in vista di una concisione del dire. L’uso del dialogo aiuta.
Belli i tuoi “Ritratti” e giusto il titolo.
Mi pare che il racconto “A telefono” abbia piglio e destrezza per divenire ‘tour-de-force’ di una brava attrice. Magari il finale è un po’ scontato, ma il personaggio si trova sulla linea di ‘Molly in “Ulysses” di Joyce – e anche di “Ti ho sposato per allegria” di Natalia Ginzburg.
L’argomento trattato in “Fatalità” mi riporta al ritmo e forse alla struttura del film di Woody Allen “Match Point” che ho visto di recente.
“Le torte di Felicia” potrebbe diventare un libro illustrato per ragazzine delle elementari, se trovi una giovane artista che lo sappia illustrare.
“A spasso con le nuvole” sembra scritto per me.
A me non piacciono i cosiddetti ‘cannibali’, o i nuovi scrittori di generazioni fresche che escono ogni anno dalla Rassegna “Ricercare” di Reggio Emilia. Mi sembrano artificiosi e appositamente aggressivi nella lingua con determinazione trasgressiva per fare presa. Sebbene il loro tratto narrativo di contrasto, aspro e scontroso, agile e veloce, stravolga e sembri ricevere il consenso della critica, come provano i commenti dello stesso Barilli e di altri su ‘l’immaginazione’.
Tu segui la tua strada, e vai sicura con il tuo bel nome di fianco che ti porti “fortuna”.