Ci troviamo di fronte ad un vero e proprio work in progress, in cui gli scenari dell’infanzia e della giovinezza costituiscono – più e meglio dei luoghi della maturità – un pregnante mondo immaginario. In altre parole, quei primi scenari tendono a farsi altrettanti paesaggi interiori, nei quali la fantasia prende ad abitare con crescente dimestichezza, togliendo ad essi tutto il superfluo.